a cura di Matteo Ceriana e Claudia Cremonini

Alla Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro è esposto il bozzetto preparatorio di Andrea Brustolon per la pala lignea della chiesa di San Pietro a Belluno raffigurante La morte di San Francesco Saverio, affiancato da una piccola ma significativa selezione di “prove d’artista” preparatorie per capolavori veneziani realizzati dallo stesso scultore. Tra questi i modelletti in terracruda per i celeberrimi mori portavasi attualmente conservati al Museo del Settecento a Ca’ Rezzonico.

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Testo introduttivo alla mostra (a cura di Claudia Cremonini)

“Molto lodevoli e celebrati con versi dai contemporanei, sono li modelli che per suo studio o per l’altrui vaghezza eseguiva soltanto in creta, nei quali spicca mirabile il suo ingegno” (A. Agosti 1833)

Il 29 aprile 1723 il conte Andrea Miari di Belluno commissionò ad Andrea Brustolon l’esecuzione di una pala lignea per la chiesa di Sant’Ignazio della sua città, rappresentante la Morte di San
Francesco Saverio, a condizione che l’artista eseguisse prima un modello “de cretta cotta al possibile”, da consegnarsi “per memoria” al termine della realizzazione dell’impresa. Ne offre esplicita testimonianza il contratto di commissione stilato in quella data (Archivio eredi contessa Tarsilia Miari), dove le dettagliate prescrizioni relative al soggetto e al materiale da utilizzare per la pala (oggi in San Pietro a Belluno, dove fu traslata nel 1833), includono anche la citazione del bozzetto preparatorio, consapevolmente destinato, in questo caso, a travalicare la sua più consueta funzione tecnica, meramente strumentale alla prassi esecutiva, per assumere ab origine lo status di vero e proprio manufatto artistico, apprezzabile per le sue qualità intrinseche di freschezza inventiva, originalità e  immediatezza. Rimasto sempre nella collezione della famiglia bellunese, e nel frattempo notificato dalla Soprintendenza PSAE per le province di Belluno, Padova e Treviso, il modelletto – esposto alla  mostra di Andrea Brustolon del 2009 – è stato posto sul mercato antiquariale milanese, dove è stato acquistato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali che, esercitando il diritto di prelazione, lo ha destinato alla Galleria veneziana.
Il museo conserva all’interno delle sue raccolte alcuni esemplari rari e importanti di opere preparatorie in terracotta per capolavori della scultura barocca, veneziana e romana, coi quali la nuova  acquisizione viene a istituire un dialogo di estremo interesse: dai bozzetti di Bernini per la Fontana dei fiumi di piazza Navona a Roma, già appartenuti alla collezione settecentesca dell’abate Filippo Farsetti, ai Telamoni con figure di Eretici di Giacomo Piazzetta, realizzati per i perduti dossali lignei della biblioteca domenicana del convento dei Santi Giovanni e Paolo a Venezia, inaugurata nel 1683. Si tratta di maestri la cui lezione incise fortemente – assieme agli insegnamenti e le mediazioni di Giusto Le Court e Filippo Parodi – sulla formazione stessa dello scultore bellunese, non esente, specie negli ultimi anni della sua produzione, da rinnovate suggestioni formali di elegante matrice manieristica (Alessandro Vittoria e i bronzetti coevi), ugualmente ben rappresentate all’interno delle raccolte. La sede è parsa dunque ideale per l’esposizione del pezzo, destinato ad essere incluso permanentemente nel percorso della Galleria, ora in corso di revisione.
In occasione della Settimana della Cultura e del concomitante avvio della rassegna Acquisizioni e restauri, l’opera viene per la prima volta presentata al pubblico, affiancata da una piccola ma significativa selezione di “prove d’artista” preparatorie per capolavori veneziani del grande intagliatore.

Non potevano mancare i quattro modelletti in ‘terracruda’ dello stesso Brustolon conservati nei depositi delle Gallerie dell’Accademia – anch’essi destinati ad incrementare in futuro le collezioni della Galleria Franchetti – preparatori per la per la celebre suite di Mori oggi al Museo del Settecento veneziano a Ca’ Rezzonico. Nell’occasione si è proceduto anche alla riacclusione di una testina, temporaneamente smarrita, a una figura che ancora appare acefala nel catalogo della mostra bellunese del 2009.
La stretta collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia rende possibile inoltre l’accostamento diretto tra abbozzo progettuale e opera finita, esemplificato attraverso la presenza di
uno dei nove Schiavi etiopi portavaso appartenenti al cosiddetto “Fornimento Venier”, una delle più straordinarie e stupefacenti realizzazioni – per numero dei pezzi, esuberanza creativa e qualità virtuosistica degli intagli – mai realizzata per l’arredo di interni patrizi veneziani.

L’esemplare esposto offre un saggio delle doti eccezionali dello sculture nell’impiego di patinature pigmentate  raffinatissime, che celano le commessure tra le varie parti o mascherano, con la tinta “ebano”, supporti talora di altra natura. Intento dell’autore, nel caso di queste flessuose iperboli anatomiche, è di quello di rendere la sensazione tattile e visiva di sculture in durissimo basalto.

Il confronto con il primo abbozzo in terracruda è quanto mai suggestivo: il contrasto netto tra la materia porosa e ruvida dei fragilissimi abbozzi in argilla e l’effetto lucido e levigato della patinatura a finto basalto, che trasfigura l’opera finita assimilandola percettivamente a modelli lapidei, consente di apprezzare ancora una volta la straordinaria versatilità tecnica che caratterizza la produzione dell’artista. (Claudia Cremonini)

 

Soprintendente Giovanna Damiani
Curatore: Claudia Cremonini
Organizzazione e movimentazioni: Carla Calisi
Testi e didascalie: Claudia Cremonini, Enrico Noè
Restauri: Giorgio Bacovich
Progetto illuminotecnico: Riccardo Campion
Foto: Dino Zanella
Ricerca iconografica: Diana Ziliotto
Progetto di allestimento: Guido Jaccarino, Antonella Miarelli
Progetto Grafico: Leonardo Gatto
Allestimento: UNISVE, Spazioluce, Gino Feltrin
Trasporti: Gondrand, Apice

 

sede
Galleria G. Franchetti alla Ca’ d’Oro
Cannaregio 3932
30126 Venezia

Tel.  39 (0)41 5222349
Fax  39  (0)41 5238790
sspsae-ve.franchetti@beniculturali.it

date
19.04.2012/19.08.2012 – PROLONGÉ JUSQU’AU 2 DÉCEMBRE

orari
Lunedì: 8.15 – 14.00
Da martedì a sabato: 8.15 – 19.15
Domenica e festivi: 10.00 – 18.00

 

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