Alla Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro il 30 agosto, in coincidenza con la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica in corso a Venezia, apre al pubblico la mostra DIVINE. Splendori di scena. Gioielli Fantasia dalla Collezione di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo.
In linea con il tema del collezionismo e dopo la grande mostra dello scorso anno dedicata al fondatore della Galleria Giorgio Franchetti e alle raccolte d’arte contemporanea del nipote, il museo prosegue la tradizione di suggestive contaminazioni tra antico e moderno, declinata per l’occasione in stretto raccordo con il mondo del cinema. L’unicità del complesso monumentale della Ca’ d’Oro, vero e proprio scrigno di “gioielli d’arte”, la cui fama nei secoli si è tramandata grazie allo splendore delle decorazioni della facciata sul Canal Grande, si offre come luogo ideale per l’esposizione e l’indagine conoscitiva di linguaggi artistici diversi, proponendo al grande pubblico un’incursione inconsueta in un settore particolare delle arti decorative come quello del “gioiello fantasia” realizzato per la scena hollywoodiana a partire dagli anni Venti del Novecento e protagonista della stagione d’oro del cinema americano.
Un’occasione per una rinnovata riflessione sull’importanza storica del collezionismo privato – specie in relazione a pratiche illuminate di mecenatismo e a sinergie pubblico-privato che sono state alla base della nascita stessa del Museo – e per un approfondimento su aspetti, quali il design, l’evoluzione del gusto nella moda e la sperimentazione di materiali e tecniche innovativi, che non soltanto costituiscono capitoli importanti della moderna storia delle arti decorative, ma intrattengono una relazione molto stretta con il carattere composito delle raccolte permanenti della sede museale.
La mostra, a cura di Rosangela Cochrane, prevede l’esposizione di circa 350 esemplari di Gioielli Fantasia provenienti dalla Collezione di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo. Il percorso espositivo accompagnerà il visitatore attraverso la produzione di bijoux realizzati negli Stati Uniti tra gli anni ’30 e gli anni ’70 del Novecento, con alcuni esemplari realizzati al giorno d’oggi. Saranno esposte grandi collane, coloratissimi orecchini, spille stravaganti, bracciali eccentrici.
In scena nel lungo “portego” del secondo piano del museo saranno esemplari concepiti ed elaborati dai più importanti designer come Trifari, Marcel Boucher, Coro, De Rosa, Eisenberg, Miriam Haskell, Eugène Joseff, Kenneth J. Lane, Pennino, fino a Wendy Gell e Iradj Moini.
La storia del gioiello non prezioso, dapprima legata alla semplice copia dei monili autentici e successivamente sviluppatasi come ambito di ideazione e produzione autonoma, trova un momento fondante negli anni Venti come complemento delle creazioni di alta moda, in particolare parigina (Chanel, Schiaparelli). Sono tuttavia gli Stati Uniti ad accogliere, arricchire ed espandere il grande repertorio del Gioiello Fantasia (o Costume Jewelry), trasformandolo in un vero e proprio settore produttivo, con centinaia di manifatture, migliaia di addetti e decine di ideatori a cui si deve un’idea radicalmente nuova dell’ornamento, in termini di forme, di materiali, di messaggi.
Il termine viene usato per la prima volta in riferimento ai bijoux disegnati da Hobé per i costumi di scena delle Ziegfeld Follies, una serie di spettacoli teatrali prodotti a Broadway, e ha poi un considerevole sviluppo anche con il cinema muto di Hollywood.
Il grande boom del Gioiello Fantasia avviene nel periodo della grande Depressione del 1929-1939. Con la scomparsa dei prodotti di lusso, la sperimentazione con materiali non preziosi diventa l’unica via di sopravvivenza per i gioiellieri, ma anche stimolo per la fantasia e per la messa a punto di nuove tecniche. Nonostante l’utilizzo di pietre e leghe di modesta qualità, le forme meravigliose e anticipatrici di tante tendenze di questi gioielli sono il segno evidente delle straordinarie capacità creative dei designer dell’epoca.
Le dive del cinema come Greta Garbo, Marlene Dietrich, Bette Davis e Vivien Leigh li indossano su loro abiti di scena (il mitico Joseff di Hollywood crea monili per centinaia di pellicole di gran successo, tra cui Via Col Vento). I bijoux hanno finiture accurate e design sbalorditivi e la loro storia procede parallelamente a quella del gioiello e della moda.
Info
DATE
30 agosto 2014 – 11 gennaio 2015 – PROROGATA AL 1 MARZO 2015
INAUGURAZIONE
29 agosto, dalle 11 alle 14
CURATORE
Rosangela Cochrane
INGRESSO MUSEO + MOSTRA
intero 9.50 € – ridotto 6.50 €; gratuità di legge
ORARIO
lun 8.15-14.00, mar-dom 8.15-19.15; la biglietteria chiude mezz’ora prima
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
t. +39 041 5200345 (call center)
ONLINE/PRENOTAZIONI/VISITE
www.polomuseale.venezia.beniculturali.it
www.cadoro.org
www.facebook.com/MuseoCadoro
www.fsrr.org
www.venezianews.it
COME ARRIVARE
Vaporetto, Linea 1, fermata Ca’ d’Oro